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Accoglienza ad Aidone, relazioni sociali e contesto Accoglienza ad Aidone, relazioni sociali e contesto
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Comune di Aidone

Data pubblicazione:10/10/2017  
  ACCOGLIENZA AD AIDONE, RELAZIONI SOCIALI E CONTESTO

In una situazione sempre più difficile, aggravata dai continui sbarchi e dalla mancanza di una politica condivisa sia a carattere nazionale che europeo, viene chiesto molto ai sindaci che, in un clima di forte tensione sociale, devono riuscire a conciliare le richieste e i bisogni dei concittadini e la necessità di accogliere i numerosi migranti che chiedono asilo. E’ consueto registrare realtà dove l’accoglienza e la conseguente integrazione diventano utopie e la quotidianità viene vissuta  male sia da chi accoglie, sia da chi viene accolto.

Non è la situazione che si vive ad Aidone, un piccolo comune siciliano di circa 5000 abitanti, diventato, in pochi anni, un modello da seguire. Ricco di un patrimonio artistico, culturale e di tradizioni che garantiscono una buona affluenza turistica, Aidone si mostra come una comunità multietnica che ha fatto della diversità un punto di forza. “Le differenze  religiose, culturali e gastronomiche hanno arricchito il contesto sociale” afferma il sindaco Vincenzo Lacchiana, “ Gli ottimi risultati di accoglienza e integrazione sono stati ottenuti grazie all’accoglienza diffusa e ai lavori socialmente utili svolti dai migranti”.

Seguendo la modalità dell’accoglienza “diffusa”, i migranti vengono accolti in appartamenti privati piuttosto che in un centro collettivo e gli operatori li affiancano nell’organizzazione delle attività quotidiane, sostenendoli soprattutto nella prima fase. La vita degli aidonesi si unisce nel quotidiano con la vita dei migranti. Diventano vicini di casa, conoscendosi meglio superano i soliti pregiudizi che incidono negativamente nel rapporto interpersonale e riescono ad instaurare un rapporto d’affetto e stima.

Ad Aidone, nelle serate estive, non è inusuale assistere, nei cortili, a cene tra vicini e trovarvi anche le famiglie dei migranti. Shabir, pakistano, e Ruby, egiziana, nel 2014 sono arrivati ad Aidone con la piccola Sadia di soli 11 mesi, da subito i vicini di casa hanno aiutato la giovane coppia, in modo particolare quando Ruby ha dato alla luce due gemelle. “Percepire le due bimbe figlie della città ha prodotto la decisione, da parte dell’amministrazione comunale, di conferire loro la cittadinanza onoraria. Oggi Shabir lavora presso l’azienda di un imprenditore locale, Ruby  collabora con l’associazione Don Bosco 2000 come è mediatore culturale e le bambine frequentano regolarmente la scuola dell’infanzia e primaria” racconta il sindaco di Aidone.

La storia del giovane nigeriano  Rasheed Bello è un altro esempio di integrazione. Vive in città da poco più di tre anni e ha instaurato rapporti di amicizia con molti giovani aidonesi, fa parte dell’Archeoclub e  partecipa alle rappresentazioni teatrali e alla manifestazione estiva “Morgantina Rivive”. Rasheed, perfettamente integrato,  riceve inviti da diverse famiglie in occasione del Natale o altre importanti feste.

Ad Aidone, le azioni necessarie per l’accoglienza hanno creato un indotto economico che ha contribuito positivamente nel miglioramento delle condizione economica di molte famiglie di autoctoni. Le numerose case prese in affitto per consentire agli ospiti migranti di avere un luogo dignitoso dove vivere, sarebbero rimaste inutilizzate, inoltre tutti i generi di prima necessità come alimenti e vestiti vengono acquistati presso esercizi commerciali del comune. Quasi tutti gli operatori impiegati sono aidonesi. A questi elementi positivi per la crescita economica della città, vanno aggiunti tutti i lavori socialmente utili svolti dai migranti in segno di gratitudine, come la manutenzione della villa comunale o di vaste aree verdi. La ristrutturazione e la scialbatura dell’asilo nido, sempre per opera dei migranti, ha permesso all’amministrazione comunale di intervenire a costo zero.

 “Grazie al contributo economico erogato ai comuni impegnati nell’accoglienza dei richiedenti asilo, 500 euro per ciascun migrante ospitato, è stato possibile riattivare il servizio civico che ha visto cittadini aidonesi impegnati in lavori di manutenzione, pulizia e ristrutturazione” afferma il sindaco “Abbiamo ricevuto una prima trance dei circa sessantamila euro che ci spettano a ristoro dell’ attività d’accoglienza e che possiamo utilizzare  in interventi utili per la comunità. Attivando il servizio civico, oltre a garantire servizi alla comunità, riusciamo a dare un aiuto economico a tutti i soggetti che versano in difficili condizioni economiche”.

I migranti forniscono un valido contributo anche nel settore turistico, grazie ad una formazione  mirata all’acquisizione di  competenze relative al patrimonio artistico e culturale della città, un gruppo di ragazzi da accolti sono diventati coloro che hanno accolto gruppi di turisti, accompagnandoli in una visita della città, descrivendo i diversi punti di attrazione.

“Sono fiero dei miei concittadini che mostrano con i fatti, giorno per giorno, grande umanità e coraggio. La situazione non è facile, ognuno deve fare il suo senza mai trascurare la difficoltà di contenere e affrontare i flussi migratori e la necessità di tentare di diminuirli con un’informazione precisa sul pericolo del viaggio, sulle reali condizioni che troveranno giungendo in Europa” conclude il sindaco di Aidone Vincenzo Lacchiana.

Marina Chiaramonte  

 

 

 
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